Sedici storie che raccontano di successi senza eroi, nel senso più solitario che tale termine evoca. Sono quegli eroi che i nostri ragazzi inseguono oggi, fomentati dal mito della realizzazione personale e dell’individualismo, dal bisogno sempre più forte di ammirazione e competizione, in un mondo che confonde ciò che è reale e ciò che è virtuale. Murgia ci racconta che, di per sé, l’eroe è proprio il contrario di quello che deve essere la società, intesa come cosa pubblica e da cui nessuno deve sentirsi escluso. E dunque si deve collaborare, fare squadra, perché, qualcuno diceva, nessuno si salva da solo!
“Noi siamo tempesta!” Sembrano urlare i nostri adolescenti, sempre più veloci di noi, sempre più arrabbiati con noi, in un tempo di crescita e cambiamenti che sembra, per i genitori, infinito. L’adolescente è drammaticamente consapevole del tempo che passa e dei cambiamenti che esso comporta: in adolescenza s’impara a essere qualcuno rinunciando a essere altro, si presentano al mondo una o più immagini di sé. I bambini diventano adolescenti molto precocemente e faticano a uscire da questa fase perché è sempre più difficile rispondere alle domande fondamentali che sentono crescere dentro di loro in modo sempre più impellente: Chi sono? Che cosa faccio? Dove sto andando? La fase adolescenziale è di per sé una fase critica, di messa in discussione delle certezze infantili: l’adolescente si rivolge verso l’esterno della famiglia, il gruppo di amici e i modelli di riferimento diventano esterni alla famiglia.
Per fare questo però è costretto ad attraversare il lutto di non essere più quel bambino sempre protetto dai propri genitori e il lutto di dover investire libidicamente non più verso di loro, ma verso l’esterno della famiglia.
Come ben si può comprendere, questo non solo è doloroso, ma è anche faticoso e “pericoloso”. Mentre il bambino, generalmente, sa che riceverà gratificazione e amore dai suoi genitori, quando l’adolescente è costretto a rivolgersi all’esterno della famiglia per ricevere un riconoscimento sociale, questo non è per nulla dato per scontato.
Proprio in questa fase di vita, il compito di sviluppo principale è quello della costruzione della propria identità.
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Una riflessione interessante e competente sui nostri ragazzi e le loro difficoltà. Complimenti Dottoressa, sempre puntuale e attenta nelle sue valutazioni!